Perchè la formazione è un obbligo

Care colleghe, cari colleghi,

vi raccomando la formazione e l’aggiornamento professionale. Li raccomando soprattutto a quanti non abbiano ancora acquisito crediti o ne abbiano pochi.

L’Ordine dei Piemonte è stato tra i primi a capire quanto un obbligo di legge potesse trasformarsi in un’opportunità per la categoria, in un’occasione per riqualificarla. Troppo lungo è il periodo di crisi che vede redattori e collaboratori sottopagati, costretti a un lavoro che spesso non concede tempo non soltanto per la preparazione, ma neppure per le necessarie verifiche e per curare la scrittura.

Lo ha fatto offrendo 297 occasioni di qualità, tutte gratuite tenendo conto delle difficoltà della categoria, alcune in collaborazione con l’Associazione Stampa Subalpina. Il primo e più fattivo esempio di collaborazione tra Ordine e Sindacato su questo fronte dimostra quanto condivisa sia la necessità di  conquistare o riconquistare livelli professionali dignitosi, che ci restituiscano pubblico prestigio e adeguata forza contrattuale.

Non credete alle voci di una sanatoria, che premierebbe i riluttanti e i distratti e offenderebbe i colleghi che in grande maggioranza hanno aderito alla formazione, cogliendone le occasioni frontali e online. Sono diffuse da persone che non meritano di chiamarsi giornalisti. Chi in tre anni non ha saputo che una legge dello Stato lo chiama a un compito, chi cioè non è addirittura informato di cose legate al proprio lavoro, si dimostra inadatto al fare informazione. Chi è fuori legge – perché contravviene a una legge – lo è ancor meno.

Il giornalismo non è per dilettanti. Se in parte lo è stato, non può più esserlo oggi quando nella galassia comunicativa e informativa esplosa per la congiunzione tra telematica, computer e telefono è più necessario, delicato e prezioso il ruolo di un giornalismo che abbia la professionalità, l’autorità, la responsabilità di aiutare i cittadini a distinguere il vero dal falso. Cioè di fornire loro l’elemento più prezioso della democrazia. Questo diritto-dovere vale più di qualsiasi sanzione temuta, di qualsiasi sanatoria sperata.

L’Ordine farà in modo che i colleghi non in regola con i crediti abbiano il tempo e le occasioni per recuperarne. La seconda metà dell’anno offrirà ai colleghi del Piemonte le più varie e sempre gratuite occasioni. In ogni capoluogo sarà in programma un evento specifico dedicato alla deontologia.

 

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte