Alla luce delle ultime disposizioni della Procura di Torino sulle modalità di accesso alle informazioni relative ai fatti di cronaca, l’Ordine dei giornalisti del Piemonte torna a sottolineare come il condivisibile obiettivo di rafforzare il diritto alla presunzione di innocenza non possa tradursi nella pratica in una compressione del diritto di cronaca garantito dalla Costituzione senza “censure o autorizzazioni” preventive.
Nei mesi scorsi, su mandato dell’assemblea dei giornalisti piemontesi, il presidente Stefano Tallia e i componenti del Consiglio si sono impegnati a porre la massima attenzione sugli eccessi interpretativi denunciati da molti colleghi in relazione alla applicazione della cosiddetta legge Cartabia.
È stato aperto un dialogo con il procuratore generale Francesco Saluzzo, con il quale è stato promosso un incontro pubblico di formazione aperto a tutte le categorie coinvolte.
Nella speranza che il Parlamento possa prontamente farsi carico di una soluzione, l’Ordine auspica che il confronto con i vertici della magistratura piemontese possa continuare a tutela della professione giornalistica e del diritto dei cittadini a essere informati.