Raffaele Sasso, maestro e gentiluomo

Mondovì

La malattia, contro la quale combatteva da oltre un anno, gli aveva rubato le energie, ma non la forza di volontà.
Con orgoglio lui aveva ancora presentato, in una sera di metà luglio a Mondovì Piazza, il suo ultimo libro, dedicato ai fratelli Ceirano. Si era commosso per gli applausi e aveva parlato con entusiasmo dei volumi successivi. La malattia, però, ha vinto: Raffaele Sasso, 74 anni, giornalista, è morto ieri mattina, nella sua casa di via Cuneo, a Mondovì. Arrivato a Ceva con la famiglia da bambino (la madre, Cina Cossutti, è stata l’edicolante vicino al vecchio ospedale), Sasso è diventato pubblicista nel ’72 e professionista nel ’79. Trasferitosi a Mondovì, già addetto stampa a Roma dell’allora sottosegretario Raffaele Costa, in quasi mezzo secolo di attività ha collaborato con Gazzetta del Popolo, Il Secolo XIX, Stampa, Stampa sera e Repubblica. A lungo corrispondente di Tgr Rai Piemonte e Ansa, la sua firma è stata soprattutto legata all’ultratrentennale esperienza nel settimanale Provincia Granda (dall’83 al 2015). Sei anni fa, poi, la collaborazione con l’altro settimanale, L’Unione Monregalese, per coordinare servizi speciali e pagine dedicate al Cebano. Dal 2013, l’incarico di presidente dei Revisori dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Raffaele Sasso era innamorato del giornalismo sul campo e del territorio. Di Mondovì e Ceva alla quale è sempre rimasto legato. Fra i soci fondatori della Croce Bianca cebana, era stato anche assessore comunale e non si è mai tirato indietro quando gli veniva chiesto di valorizzare un’iniziativa della città. «È sempre stato un amico della Mostra del Fungo e del Gruppo Micologico – dice il presidente Giorgio Raviolo -, contribuendo a farci conoscere ovunque. In primavera ci eravamo sentiti più volte, perché desiderava visitare il futuro Museo del Fungo e girare un video. Abbiamo concordato e disdetto, perché le cure lo indebolivano. Ma eravamo sicuri che ci saremmo riusciti. Purtroppo non è stato così». «Raffaele avrà sempre un posto d’onore nel mio cassetto della memoria. Una persona di intelligenza e umanità fuori dal comune», sottolinea Barbara Florio, presidente dell’associazione «Ceva nella Storia». «Per tanti anni ha raccontato con passione e puntualità il territorio. Mi sono confrontato molte volte con lui e non si é mai risparmiato nell’offrirmi consigli. Era un attento conoscitore di vicende e problemi della nostra comunità», dice il sindaco Enzo Bezzone. Il collega di Mondovì, Paolo Adriano: «È stato per me amico e maestro e mi ha molto aiutato in questi anni di impegno. Serberò nel cuore la profonda stima che mi legava a lui. Unisco il cordoglio dell’Amministrazione e della città tutta».

Socio fondatore del Lions Carrù-Dogliani, volontario nella Cri, Sasso faceva parte della Confraternita dei Cavalieri della Raschera di Frabosa Soprana. Il Gran Maestro, Ezio Basso: «Era un grande amico e professionista. Ha sempre saputo valorizzare il territorio, perciò qualche anno fa gli avevamo conferito l’investitura a Cavaliere».

Sasso lascia la moglie Gisella, il figlio Massimo con Anna e Marco.

Paola Scola

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