Piero Rossi, educatore e giornalista

Ci ha lasciati Piero Rossi. Una vita dedicata al giornalismo ed all’insegnamento. Centinaia di colleghe e colleghi hanno mosso i primi passi alla sua Scuola di Giornalismo di corso Matteotti a Torino. Impegnato nelle istituzioni della categoria è stato consigliere dell’Ordine piemontese dal 1995 al 2010, con un triennio anche a Roma in qualità di consigliere nazionale dal 2010 al 2013.

Piero era iscritto al nostro albo dal 1987 e la sua attività si è sempre contraddistinta per serietà e senso istituzionale” – ha esordito così Ezio Ercole all’apertura della riunione odierna del Consiglio regionale – “e nel commemorarlo con dolce nostalgia vogliamo che il nostro minuto di silenzio riassuma l’impronta che lui sempre ha voluto dare al suo agire, con le parole, gli scritti, ma anche con i silenzi. Mi è capitato fra le mani la scorsa settimana, in modo a dir poco inopinato, un lavoro di Piero Rossi, rimasto allo stato pro manuscripto, sulla teoria dell’opposto. Ed io avevo approfondito nei giorni precedenti la stessa tematica partendo da Romano Guardini e la sua opposizione polare: ogni realtà vivente è complessa e può essere osservata da due lati opposti tra loro ma non contraddittori; mentre nella logica aristotelica le contraddizioni si annullano e per la logica hegeliana si ricompongono in una sintesi superiore, per Guardini gli opposti restano distinti e rimangono in tensione relazionandosi tra loro. Nella prospettiva metodologica di Guardini trovo il pensiero di Piero Rossi: una terza via che evita la duplice deriva, dogmatica e relativista.

Piero Rossi filosofo, nel senso etimologico letterale amante del sapere, ma anche amico leale nei rapporti interpersonali, maneggiando abilmente i tre linguaggi: testa, cuore e mani: pensava ciò che sentiva e ciò che faceva; sentiva ciò che pensava e ciò che faceva e faceva ciò che sentiva e ciò che pensava.